Capitolo 2. Non fidarsi è meglio - Le mezze verità non sono bugie
- Sandey
- 22 set
- Tempo di lettura: 4 min
04:23 Non riesco a dormire.
Sono talmente stanca che il mio cervello si rifiuta anche di riposare.
È così strana la mente umana.
Per fortuna c'è Squalo qui con me. Anche lui stanotte ha deciso di rimanere sveglio, sarà questo il trucco delle sua giovinezza? Eppure mi sembrava di ricordare che l'Ape Regina, nel cartone "L'Ape Maia", dicesse che dormire a lungo aumenta la propria bellezza. Ma se avesse ragione lei, io avrei dovuto vincere Miss Mondo almeno un paio di volte. Anche le Api Regine dicono cazzate, in fondo non c'è da stupirsi, non conosco essere vivente che non lo faccia.
Almeno questa mattina avrò il tempo di farmi una doccia come le persone normali, di truccarmi davanti a uno specchio e coprire le occhiaie. Ma cosa più importante, potrò gustarmi i passi fino alla fermata con la musica alle orecchie. Mi sembrano secoli che non sento l’odore della piastra quando si scalda. Sono addirittura diventata brava a mettermi il mascara a bocca chiusa. Sul bus non posso mica dar spettacolo e presentare le mie tonsille a tutti. D’altra parte i miei ritardi dovevano pur portare a qualcosa di buono.
<<Niente fiatone stamattina.>>
<<Sono arrivata alla fermata un po' prima.>>
<<Notte insonne?>>
<<Anche tu?>>
<<Per forza.>> Lo dice come se fosse normale, come se quando io passo un brutto momento, per lei è lo stesso. Sembra quasi che lei senta le mie stesse emozioni, le capisca e le condivida in pieno. Un po' come quella strana cosa che dicono di avere i fratelli gemelli.
<<Cosa fai in questo week end?>>
<<Venerdì esco con te, sabato esco con un tipo.>>
<<E chi è sto tipo?>>
<<Non lo so, l'ho conosciuto a una festa, non so nemmeno più a quale.>>
<<Ma ti fidi?>>
<<No, ma se dovessi basarmi sulla fiducia per relazionarmi alle persone, non uscirei di casa e non parlerei nemmeno con te.>>
<<Guarda che potrei offendermi.>>
<<Non lo farai, nemmeno tu ti fidi di te stessa.>>
<<Stamattina mi stai sul cazzo.>>
<<Sei arrivata, scendi.>> Non è una persona con molti peli sulla lingua, anzi, credo che gli unici peli che abbia siano i capelli, le ciglia e le sopracciglia. Parla di pancia, più che con la bocca, e dice certe cose con una naturalezza straordinaria, da sembrare finta. A volte mi chiedo come faccia. In mezzo a tutta la falsità del mondo lei è l'unica cosa vera che conosca.
Certo che parlare di fiducia alle 7:50 di mattina non è cosa facile, il mio problema più grande è che poi continuo a pensarci per tutta la giornata e ciò che più mi irrita è che questi sono pensieri che fatico ad eliminare dalla mente, inconsciamente ritornano, tra una frase e l'altra, quasi mi chiedessero "risolvimi, sono qui per questo". Ma dare risposta a certe domande porta un gran lavoro, e io alle otto di mattina non sono in grado di farlo, almeno non prima di un macchiato in tazza grande e una sigaretta.
<<Buongiorno ragazzi.>>
<<Buongiorno.>> Questo coretto mi stupisce ogni giorno di più, ma oggi sembra spento.
<<Oggi ho deciso di cambiare la mia lezione, di raccontarvi qualcosa di diverso, non seguirò il programma. Questa mattina parliamo di fiducia. Fate un lavoro in cui questo è qualcosa di essenziale, per potervi relazionare con un paziente avete bisogno che si fidi di voi, e voi per prestare delle cure di qualità, dovrete credere in quel che lui vi racconta, dovete essere sicuri che ciò che vi dice è vero, che il dolore che prova è reale, che i sintomi che vi descrive siano corretti. Se la fiducia nei confronti dei pazienti fosse scadente e a loro volta non ne avessero in voi, le vostre cure sarebbero tempo sprecato, e la loro degenza un mucchio di denaro buttato al vento.>> Sto sognando o questa pazza stamattina vuole che sviluppi una nevrosi?
Alzo la mano. <<Dimmi Sunday.>>
<<Noi oggi parliamo di fiducia?>>
<<Sì, ti sei lavata bene le orecchie stamattina vedo.>>
<<No, no, aspetti, ma cosa le è saltato in mente? Perché proprio oggi dobbiamo parlare di fiducia?>>
<<Semplice, tra pochi giorni dovrete iniziare il vostro stage e credo che discutere della base delle cure sia essenziale. Cos'è che ti turba tanto?>> I miei compagni mi guardano come se avessero appena visto un fantasma, come se mi stessi agitando per niente, proprio come guardo io Squalo quando gli pongo una domanda e per tutta risposta mi fa esplodere due bolle in faccia, un po' come per dire "tu sei scoppiata.”
<<Non mi sto agitando, penso solo che questo sia un argomento soggettivo, e che quindi potremmo stare qui a discutere per ore senza arrivare a un punto. E per la cronaca, io odio non arrivare a un punto.>>
<<Cos'è per te la fiducia?>>
<<Fidarsi significa credere, e io non credo in niente.>>
<<Mi stai dicendo che non hai fiducia, o che non sai realmente cos'è?>>
<<Credevo di sapere cosa fosse, e poi l'ho persa. Nessuno mi ha ancora aiutato a ritrovarla, tutto qui.>>
<<E voi? Come la pensate?>> Stanno tutti zitti, nessuno alza la mano e dice la sua, di solito qui è il caos, oggi o sono tutti fatti o sono tutti senza fiducia. E poi ecco che qualcuno da parte a me fa uscire il suo solito sarcasmo macabro.
<<Raccontiamoci meno cazzate. È uno schifo. La fede per quanto mi riguarda è andata a farsi fottere quando ho visto mio padre mettermi il regalo che avevo chiesto a Babbo Natale sotto l'albero.>>
Ho bisogno di un'altra sigaretta.
11:24 sms: "Cosa state facendo oggi in classe?"
11:24 sms: "Stiamo parlando di fiducia."
11:25 sms: "Metti fine a questo atroce dolore, alza la mano e racconta una stronzata delle tue."
11:26 sms: "Tu saresti molto più adatta di me in questo momento."
11:26 sms: "La fiducia è la bugia più grande dietro cui l'umanità si nasconde da anni." 11:27 sms: "Stamattina hai detto che non ti fidi di me, e che non mi fido nemmeno di me stessa."
11:28 sms: "Forse era una bugia, puoi decidere se credermi o no, ma nessuno ti garantisce che ciò che ti ho detto sul bus sia vero o che sia il contrario."
<<La fiducia è la bugia più grande dietro cui l'umanità si nasconde da anni.>>
<<Buon appetito ragazzi.>>
<<Aspetti, ma non siamo arrivati a un punto.>>
<<Abbi fede.>> Se scopro qual è la sua macchina, oggi se ne torna a casa a piedi. Dio se esisti mandami un segno.
<<Ragazzi, scusate ma io devo proprio scappare, o perdo il bus, chiudete voi l'aula?>>
Una bestemmia te la meriti tutta!